La signorina Cenci Lisi Elisabetta, figlia del fu Ippolito, rande invalido e studioso emerito, vive in quel di Lucca, circondata dall'affetto di tre suoi nipoti: Giovannino, ex aspirante al seminario, attaccato allo studio e probabile erede del cervellone del nonno; Marco, giovane impetuoso, facile a seguire le effervescenze dell'Italia delle sanzioni e dell'impero; Ippolito, dalla fisionomia incerta.
Instruire et amuser (ce qu'Horace appelait utile et dulce)ont ete traditionellement les buts de toute ecriture, et de l'ecritureviatique en particulier, qui depuis ses debuts vise a (r)enseigner le lecteur("lectorem delectando pariterque monendo") sur un monde ou uneaventure digne d'etre connue. Lorsque l'ecrivain de voyages necherche que le dulce, c'est a dire la sensibilite de son lecteur, sontexte touche au plaisir de l'imaginaire; s'il ne se penche, aucontraire, que sur l'utile, l'ouverture sur une realite jusque lapeu connue, il ecrira un manuel de voyage, riche de remarques objectives,mais sans aucun interet pour un lecteur qui chercherait des emotions. (2)Francesco Vettori avait bien compris cette enigme, aussi priait-il son publicd'excuser les licences qu'il avait prises en ecrivant le recit duvoyage qu'il avait fait en Allemagne en 1507. Sans ces libertes, sonViaggio aurait ete un liste honnete, mais monotone, de ses activitesquotidiennes: "in questi miei scritti non sia altro che giunsi, venni,arrivai, parti', cavalcai, cenai, udi', risposi e simil cose lequali, replicate spesso, a il lettore danno fastidio" . Naturellement,assurait-t-il son lecteur, tant que les enjolivures de l'ecrivain neregardaient que les accidents de la narration sans toucher a la substance, laveritable relation de voyage ne serait pas encore atteinte par le virus de lafiction litteraire. C'est ce que d'ailleurs, un siecle plus tard,Francesco Belli avouait avoir fait:
Nipoti miei diletti 1
ciao Darioanch'io sono passata al biologico per il problema dei residui (pesticidi, fitofarmaci...) nella speranza di far mangiare meglio i miei figli, e anche perche', come hai sottolineato tu nell'articolo (peraltro stupendo) sono piu' saporite.Per quanto riguarda il costo hai ragione, e' piu' cara, ma non per questo ho ridotto il loro consumo, risparmio altrove !!!!Sarebbe davvero interessante avere un confronto tra biologico e convenzionale riguardo i residui e all'impatto ambientale.
concordo con Alberto, mi aspetto, magari invano, che comprando dei limoni biologici possa usarne la buccia ingerendo una minor quantità di sostanze nocive, ammesso ovviamente che quelli "normali" ne contengano. Ne contengono? E si possono eliminare in qualche modo?Ecco, diciamo che mi piacerebbe leggere qualcosa di scientificamente conclusivo su certe sostanze usate per far maturare la frutta o per proteggerla da insetti e via dicendo.Non sono un talebano del biologico a tutti i costi, ma vado molto orgoglioso dei miei pomodori verdi e peperoncini coltivati in giardino nella (ridente?) pianura padana, che certo non brilla per livelli di inquinamento.Insomma, tutto questo giro di parole per dire che a me del "nutriente" non me ne può fregare di meno, mi accontenterei di fare due spaghetti al pomodoro anziché al dimetil-pentaschifezz-trimicidial-toluene.
Queste conclusioni non sono a mio avviso corrette perche l'indagine si basa SOLO su 23 nutrienti su 455 ovvero SOLO sul 5%.(indagine NON ATTENDIBILE quindi a mio avviso, o per meglio dire "secondo i miei criteri di qualità").
per evidente conflitto di interessi le allevatrici e i coltivatori allopatici del nord-est che spargono il DDT con gli ugelli del Saturno V (comprati su ebay) e che devono ammazzare i vitelli col bazooka (talmente gonfi di antibiotici e ormoni che son quasi indistruttibili), sarebbe opportuno si astenessero dal criticare la filiera BIO limitandosi a flirtare qui sul blog.Ah! mio bacillone! deh! Lucina dei miei oculi! 2ff7e9595c
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